“La fantasia sarà il nostro limite”. Intervista con la band Into The Cirus

Gli Into The Circus, sono una band electro-rock formata da 5 elementi originari del territorio Marchigiano: Di Venere Stefano (voce); Occhioni Stefano (basso); Sancricca Michele (batteria); Alessio Calvigioni (Chitarra ed effetti), che si distingue per il mix di psychedelic rock contaminato dall’elettronica moderna, tutt’altro che statica e singolare, distinta per originalità e groove spaziale.  Il gruppo si forma ufficialmente nell’inverno del 2015.

La necessità di essere indipendenti prevale sull’industria musicale, ed è per questo motivo che decidono di non sottostare alle regole di un’etichetta discografica per poter portare avanti un ideale di musica interpretata totalmente ed autoprodotta.

Il 30 dicembre 2016 esce il primo singolo estratto dall’omonimo “EP” PRIME LUCI. Così il videoclip del singolo che precede l’uscita dell’intero progetto a febbraio 2017.

Vediamo cosa ci racconta questa giovane band, in questa breve intervista:

INTERVISTA con gli “INTO THE CIRUS” 

Il vostro brano “Prime luci” ha raggiunto più di 13 mila visualizzazione sul vostro canale Youtube, a soli due mesi dalla sua pubblicazione, lo ritenete un successo?

Diciamo di sì, è il primo video pubblicato e non ci aspettavamo così tanta affluenza in un così breve tempo contando che ancora non siamo usciti con i live e poca gente ci conosce… la canzone piace ed a noi piace l’effetto del pubblico.

“Prime luci” parte con un intro. Quale impronta volete lasciare con questa intro? Segno di originalità vostra o volevate sottolineare quello che rappresenta il vostro genere musicale, l’electro-rock?

Prime Luci parte con un intro che richiama il fulcro dell’Ep, appunto una nascita intensa, che si è creata con il lavoro e la dedizione. Ci piace l’idea dello spazio, del cerchio musicale che mai riusciremo a chiudere, lo abbiamo rappresentato anche nel prossimo Videoclip di Gravità che vedrete tra non molto. 

Dicono che prima di diventare uno scrittore devi leggere tanti libri, di autori diversi. Succede anche per i cantanti secondo voi? Ci sono band del momento o del passato che vi hanno ispirato nel vostro percorso come artisti?

Siamo music addicted…estremamente! radio, youtube, mp3 o qualsiasi piattaforma per ascoltare musica da noi parte in automatico. Ogni tanto qualche traccia può essere uno spunto per lavorare su un pezzo nuovo o definire meglio uno vecchio quindi… sì diremmo che per fare musica devi mangiarne altrettanta! Ognuno di noi ha diverse influenze musicali: Depeche mode, Radiohead, Smashing pumpkins, Rage against the machine, Muse, Nirvana… molti gruppi e molto differenti.

Avete deciso di non sottostare alle regole di un’etichetta discografica, portando avanti un ideale di musica totalmente autoprodotta. Perché questa decisione? Quali credete siano i pro e contro dell’etichette discografiche?

Di etichette serie non se ne trovano spesso ormai, abbiamo capito che nessuno ormai investe su dei ragazzi vogliosi, con margini di miglioramento e con tanta grinta. Questo è un po’ il discorso che farebbero quasi tutte le band emergenti, ma ci rivedremo tra qualche anno.

Cosa ne pensate dei Talent Show? Credete sia una buona occasione per emergere, oppure una via troppo facile pe raggiungere il traguardo musicale?

Non è un discorso che ci rappresenta e credo mai ci rappresenterà, viaggiamo per la nostra strada e le nostre idee.

Dopo questo esordio nel panorama musicale italiano, cosa aspirate di fare?

Ora iniziamo a gustarci questi piccoli momenti, nei social e soprattutto nei live che stiamo programmando… la fantasia sarà il nostro limite.

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